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La vicenda di Alessia Pifferi, la madre della piccola Diana, morta a soli 18 mesi per abbandono, torna a far parlare di sé. Pifferi, condannata all’ergastolo in primo grado, ha visto la Corte D’Appello Di Milano, decidere per una nuova perizia psichiatrica.
L’avvocato Alessia Pontenani ha sottolineato: “Alessia è una donna senza futuro… che trascorra dieci, venti o quindici anni in carcere non cambia nulla, però è giusto che si capisca se c’è un problema alla base. Non è follia, Pifferi non è pazza. Ma bisogna capire se un disturbo cognitivo possa aver causato la morte di Diana”.
La Corte D’Assise ha incaricato dei periti che dovranno esaminare nuovamente la richiesta della difesa il 28 febbraio.
All’udienza erano presenti la sorella di Alessia, Viviana Pifferi, e la madre, Maria Assandri, parte civile nel processo, che hanno manifestato rammarico e stupore per la decisione del riesame. Viviana si è detta “tanto delusa” per la decisione di sottoporre Alessia a un nuovo esame psichiatrico.
Negli ultimi giorni, i media hanno riportato notizie su presunte lettere ricevute da Pifferi da parte di un “ammiratore” che si “complimentava” per “essersi sbarazzato della piccola Diana” e le faceva una proposta di matrimonio:
“Mia cara Alessia, ti scrivo per dirti che hai fatto bene a lasciar morire la tua piccola Diana in quel modo e quando ho saputo ho avuto una goduria estrema e mi sono innamorato di te. E adesso ti volevo fare la proposta di matrimonio. Alessia: mi vuoi sposare? Io ti amo Alessia, sono innamorato di te”.
La risposta di Alessia Pifferi:
“La mia risposta alla tua proposta di matrimonio è… sì. Promettimi che molto molto presto mi tirerai fuori dal carcere e mi porti via di qui, da questo inferno e schifo, per iniziare la nostra vita e il nostro futuro insieme”.
Questo scambio epistolare potrebbe aver influenzato l’avvocato Pontenani a richiedere un nuovo esame psichiatrico, alimentando polemiche e dibattiti pubblici.
Riguardo alla salute mentale di Pifferi, è evidente che ci siano delle problematiche, ma resta da valutare se un eventuale ritardo cognitivo possa giustificare pienamente la consapevolezza delle sue azioni. La negligenza è chiara: lasciare una bambina senza cibo e acqua sufficienti è stato fatale.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi del caso.
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