
Il delitto di Chiara Poggi, consumato in una calda mattina d’agosto del 2007 nella tranquilla Garlasco, torna a far parlare di sé con un colpo di scena che sembra uscito da un romanzo noir. Andrea Sempio, un nome che già aveva danzato ai margini di questa tragedia, è di nuovo sotto i riflettori: la Procura di Pavia lo ha reinserito nel registro degli indagati, come annunciato dal Tg1 l’11 marzo 2025. A 19 anni all’epoca dei fatti, Sempio – amico di Marco, fratello di Chiara – è ora accusato di omicidio, forse in combutta con ignoti o addirittura con Alberto Stasi, l’ex fidanzato della vittima, che sconta una condanna definitiva a 16 anni nel carcere di Bollate.
Un Filo di DNA Riaccende il Caso
A dare nuova vita a questa intricata vicenda è una consulenza genetica d’avanguardia, commissionata a un esperto tedesco dalla difesa di Stasi. Le tracce biologiche sotto le unghie di Chiara, riesaminate con tecnologie moderne, avrebbero puntato il dito su Sempio, con indizi che si intrecciano in più punti del materiale raccolto. Il Gip di Pavia non ha esitato: oggi, 12 marzo 2025, Sempio si sottopone a un prelievo forzato del DNA nei laboratori della Scientifica dei Carabinieri a Milano. Lui, che aveva declinato l’esame volontario, è stato raggiunto da un avviso di garanzia la scorsa settimana. Il risultato di questo test potrebbe essere il tassello mancante o l’ennesimo vicolo cieco.
Una Storia già Vista?
Sempio non è un volto nuovo in questa saga. Tra il 2016 e il 2017, i legali di Stasi lo avevano già indicato come possibile sospetto, sempre per quel DNA sotto le unghie. Ma il Gip Fabio Lambertucci, con una sentenza netta, aveva chiuso il capitolo, liquidando le prove come “inconsistenti” e le analisi genetiche come poco credibili. Sempio si era difeso con un alibi – uno scontrino di un parcheggio a Vigevano – e un distacco freddo: “Chiara? La sorella di Marco, niente di più”. Ora, però, il progresso scientifico ha rimescolato le carte, e quel che sembrava archiviato potrebbe tornare a galla.
Le Voci del Dramma
- Andrea Sempio: Il suo avvocato, Massimo Lovati, grida allo scandalo. “È assurdo, un errore giudiziario”, tuona, dipingendo il suo cliente come una vittima di un sistema inceppato, schiacciato tra una condanna già scritta e un passato che non lo lascia andare.
- I Poggi: Rita, la madre di Chiara, risponde con un sussurro carico di stanchezza: “Cosa vuole che le dica? Immagini lei”. Un dolore che non si spegne, riacceso da ogni nuova notizia.
- La difesa di Stasi: Giada Bocellari, avvocata di Alberto, non nasconde l’entusiasmo. “La verità sta emergendo”, dice, sognando una revisione che potrebbe riscrivere la storia del suo assistito.
E Ora?
Il test di oggi è una lama a doppio taglio: se il DNA di Sempio combacerà con le tracce, si aprirà un varco in un caso che sembrava blindato. Stasi, assolto nei primi gradi e poi condannato in appello bis nel 2014 (conferma in Cassazione nel 2015), potrebbe vedere la sua colpevolezza messa in discussione. Ma la strada è lunga: servono prove solide per scalfire una sentenza definitiva. Intanto, il giallo di Garlasco resta un enigma sospeso, un mosaico di dubbi e speranze.