Lo sconvolgente caso dell’omicidio di Elizabeth Short
Benvenuti amici, come primo caso oggi, ci immergeremo nella storia di uno degli omicidi più famosi e irrisolti della storia, l’omicidio di Elizabeth Short, noto come la “Dalia Nera”.
Elizabeth Short, era una giovane donna dal sorriso luminoso e i capelli neri come l’ebano, aveva solo 22 anni quando venne brutalmente assassinata nel gennaio del 1947 a Los Angeles, California. Il suo corpo, ridotto a pezzi e mutilato in modo orribile, fu ritrovato su un terreno desolato. Questo atroce crimine attirò l’attenzione dei media e catturò l’immaginazione del pubblico, diventando uno dei casi più oscuri e avvincenti della storia del crimine.
Prima della sua tragica fine, Elizabeth Short era una giovane donna alla ricerca del successo a Hollywood. Sognava di diventare una stella del cinema e, pur lottando contro le difficoltà della vita, non smise mai di cercare la sua occasione nel mondo del glamour e delle luci al neon, Anche se purtroppo non le vennero mai date parti importanti se non parti secondarie o in film a luci rosse, vietati a quei tempi.
Era una donna davvero bellissima, si è guadagnata il poetico soprannome di “Dalia Nera” (Black Dahlia) a causa della sua passione per il film ‘La dalia azzurra’ e l’abitudine di indossare abiti neri.
Partner:
A metà degli anni quaranta conosce il maggiore dell’Aeronautica statunitense Matthew M. Gordon Jr. i due si innamorano, ma il destino sembra accanirsi contro di loro, avrà un incidente durante un’azione aerea il 10 agosto 1945 perdendo la vita; dopo quest’amore sembra che lei avrà numerosi altri partner, tant’è che la sua presenza viene spesso associata ad un giro di prostituzione.
La scoperta del corpo:
La mattina del 15 gennaio 1947, una cittadina comune, Betty Betsinger sta passeggiando con il figlio di tre anni si imbatté in un orribile spettacolo mentre passeggiava lungo un terreno vuoto a Los Angeles… il corpo di Elizabeth Short giaceva sul terreno, orrendamente mutilato e posto in due pezzi. La scena era macabra e inquietante, e la polizia fu chiamata immediatamente a indagare.
Il corpo di Elizabeth Short era nudo e squarciato in due parti all’altezza della vita, mutilato e con vistosi segni di tortura; aveva i capelli tinti di rosso e le era stato lavato via accuratamente il sangue dal corpo pensate con la benzina…per non lasciare nessuna traccia.
Il volto era mutilato da un profondo taglio da un orecchio all’altro, creando l’effetto chiamato Glasgow smile…nome dato a una caratteristica cicatrice assomigliante a un sorriso, da cui il nome.
Solitamente la ferita viene inflitta con un pezzo di vetro rotto o con un coltello, lasciando una cicatrice che fa sembrare la vittima sorridente e può portare alla morte per dissanguamento, se non viene curata.
Un sorriso…orrendo e per sempre.
ALERT: Su internet è possibile vedere delle foto della bellissima Elisabeth, ma ci sono pure le foto del ritrovamento del corpo a mio avviso quest’ultime davvero forti da vedere e sconsiglio di andarle a vedere ma fatte le dovute premesse per chi desidera vedere le foto vi riporto dei link:
GALLERIA FOTO
Le indagini:
La polizia di Los Angeles iniziò un’indagine intensiva, ma il caso si dimostrò complesso e traballante. Mancavano prove concrete e testimoni chiave, e la brutalità del crimine fece scalpore in tutta la città. La stampa si accanì sul caso, contribuendo a costruire la leggenda del “Dalia Nero” e aggiungendo dettagli sensazionalistici che continuò a pubblicare per più di tre mesi generando un vero e proprio caso mediatico per il tempo.
Sospetti e falsi indizi:
Durante le indagini, furono sospettati diversi individui, ma nessuno fu mai incriminato in modo definitivo. Indizi falsi, false confessioni e teorie infondate resero ancora più complicata la ricerca del vero colpevole pensate che più di 60 uomini si sono accusati del delitto, ma mentivano erano dei mitomani, tant’è che solo, si fa per dire, 22 furono veramente indagati.
Il mistero continua:
Nonostante il passare degli anni, l’omicidio di Elizabeth Short rimase irrisolto.
Il caso è tutt’ora un COLD CASE che continua a intrigare detective e appassionati di cronaca nera, dando vita a numerose teorie e congetture su cosa potrebbe essere accaduto e chi potrebbe essere il vero assassino.
L’omicidio di Elizabeth Short, il “Dalia Nero”, rimane uno dei più grandi misteri irrisolti della storia del crimine. La giovane donna dalla vita spezzata è diventata una figura iconica nella cultura popolare, simbolo di tragedia e mistero. Forse un giorno, nuove prove o scoperte potrebbero finalmente far luce su ciò che è accaduto quella notte terribile.
Sul caso della Dalia Nera sono stati scritti centinaia di libri, tra saggi, soprattutto di criminologia, e romanzi, persino un videogioco in cui il il giocatore doveva indagare aggirandosi nell’ambiente del misticismo nazista ispirato alla triste storia della nostra Elisabeth Short ed anche alle vicende del “Macellaio di Cleveland”
Tra gli scrittori italiani spiccano, Diego Giuliani e Sabrina Ramacci che hanno dedicato all’omicidio di Elisabeth Short un lungo e documentato capitolo del loro libro Hollywood Criminale
L’accanimento, particolarmente feroce, con cui l’assassino ha seviziato il corpo di Elizabeth Short ricorda i metodi della mafia. In particolare i tagli che le aprono la bocca dalle labbra fino alle orecchie erano un trattamento che i mafiosi riservavano a chi aveva parlato troppo, o a chi si voleva evitare che parlasse. Elizabeth Short aveva un segreto che non si doveva sapere?
Sembra, da files desecretati recentemente, che Elisabeth, al momento della morte, fosse incinta. Era questo che non si doveva sapere? O, più probabilmente, il vero segreto era l’identità del padre? Ad oggi resta un mistero.
La bellissima Elisabeth, è morta troppo presto, aveva una vita davanti…spezzata, consumata e distrutta da una mano oscura appartenente a chi oggi non sappiamo ancora.
Concludo l’analisi di questo caso augurandomi che un giorno seppur lontano si possa scoprire il colpevole e credendo fermamente che oltre alla giustizia terrena a cui purtroppo oggi qualcuno ancora sfugge, ve ne sarà un’altra dove sarà impossibile farla franca!
Grazie per aver speso del tempo leggendo il mio articolo
True Crime Italia.